Difficoltà o Disturbo?
- Dott. Alessio Sirabella
- 15 mar 2019
- Tempo di lettura: 3 min
Quando si parla di DSA i termini "difficoltà" e "disturbo" non sono sinonimi, in quanto definiscono due condizioni diverse sia dal punto di vista diagnostico che prognostico.
Nella pratica clinica di fronte ad una diagnosi di DSA si mettono in campo dei training di potenziamento, recupero e abilitazione volti a migliorare il profilo di funzionamento del bambino. Tuttavia spesso, dopo un trattamento specifico e mirato, ci si rende conto che il disturbo è sparito e che il profilo di funzionamento del bambino non è più deficitario ma anzi si è normalizzato. Com'è possibile?
Per orientare la risposta, proviamo a distinguere la "difficoltà" dal "disturbo":
Con difficoltà di apprendimento...
...Si indica una generica situazione di problematicità che un qualsiasi bambino può incontrare nel corso dei suoi anni di scuola, per cui è una condizione che può riguardare la maggior parte della popolazione scolastica.
La difficoltà di apprendimento può essere dovuta a svariati fattori come "scarsa applicazione nello studio, svantaggi socioculturali e insegnamento inappropriato; la caratteristica che la contraddistingue è la modificabilità"*.
La modificabilità sta ad indicare che la presenza di una didattica appropriata, l'individuazione di un piano di studio personalizzato e il maggior impegno del bambino possono risolvere la difficoltà.
Modificabilità significa che, a seguito di un intervento di potenziamento/recupero/abilitazione il bambino raggiunge buoni risultati anche in poco tempo e normalizza il suo profilo.
Il disturbo specifico dell'apprendimento...
...è dovuto invece ad un deficit di natura neurobiologica che coinvolge i domini dell'apprendimento e che a causa di disfunzioni del sistema nervoso centrale, generano significativi, cronici e persistenti problemi nell'acquisizione e nell'utilizzo delle abilità di lettura, ortografia, grafia e calcolo.
Questo significa che il disturbo a differenza della difficoltà non nasce a causa di un insegnamento inappropriato o di una scarsa motivazione o a causa di uno svantaggio socioculturale.
Inoltre la caratteristica che contraddistingue il disturbo specifico dell'apprendimento (DSA) è la resistenza alla modificabilità.
Resistenza alla modificabilità significa che, a seguito di un intervento di potenziamento/recupero/abilitazione il bambino pur migliorando le sue prestazioni e il suo profilo, non riesce a normalizzarlo.

Possiamo quindi dire che: se ad un bambino - dopo aver somministrato test diagnostici standardizzati si riscontrano prestazioni deficitarie in lettura - viene proposto un training al termine del quale il profilo e le prestazioni del bambino tornano alla normalità, possiamo escludere la presenza di un disturbo specifico dell'apprendimento.
Qual è quindi il suggerimento?...
...dopo l'inquadramento diagnostico, prima dell'etichetta e quindi della certificazione DSA è sempre consigliato sottoporre il bambino ad un training di potenziamento/abilitazione, questo perchè il training permette di individuare la presenza o meno di una resistenza alla modificabilità e quindi permette di essere certi che si tratti di un disturbo o di una difficoltà passeggera.
Il disturbo può migliorare...
...Se è vero che la difficoltà può normalizzarsi, è vero anche che il disturbo specifico dell'apprendimento può migliorare, o meglio ciò che può migliorare è il profilo di funzionamento globale del bambino.
Attraverso un training di potenziamento e/o abilitazione specifico e mirato, il bambino con disturbo dell'apprendimento può rafforzare le proprie abilità e competenze e sviluppare nuove strategie di funzionamento più efficaci. Va detto però che saranno necessarie attività specialistiche, una certa frequenza e durata del trattamento e infine, i risultati di tale lavoro potranno arrivare con più lentezza e gradualità rispetto a quelli attesi per i profili di difficoltà.
*D. Lucangeli. 2016. La Discalculia e le Difficoltà in aritmetica. Giunti Edu S.r.l.
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